Quali sono i fattori politici, giuridici, economici e sociali che meglio potrebbero supportare l’autonomia e la sovranità del Paese nel settore delle tecnologie digitali, preconfigurando al contempo scenari di una maggiore capacità e presenza delle industrie italiane all’interno dei mercati internazionali? E quali invece le componenti in grado di frenare, se non ostacolare del tutto, tali prospettive? A fornire una risposta a queste domande, e a tracciare quindi indicazioni preziose per orientare l’azione di policymakers, stakeholders e operatori dell’ecosistema nazionale dell’innovazione, è l’Industry Competitiveness 2035, report realizzato dall’Osservatorio sulle Tendenze e le Applicazioni del Supercalcolo, progetto dell’ICSC – Centro Nazionale di Ricerca in HPC, Big Data and Quantum Computing gestito da IFAB – International Foundation Big Data and Artificial Intelligence for Human Development, in collaborazione con Futures Platform. Frutto di una ricerca innovativa, il documento esplora come l’intelligenza artificiale e le sue tecnologie abilitanti trasformeranno la competitività delle imprese italiane di medie e grandi dimensioni entro il 2035. Il report non si limita infatti a immaginare il futuro, ma fornisce uno strumento strategico per orientare l’innovazione, la preparazione e la collaborazione tra attori pubblici e privati nel nuovo scenario tecnologico europeo di cui ICSC è protagonista in Italia e in Europa.
Una metodologia di foresight per la competitività
La ricerca si fonda sulle metodologie dei Futures Studies, applicate in modo pionieristico a un ecosistema industriale solitamente concentrato sull’aspetto infrastrutturale delle nuove tecnologie.
Attraverso un workshop somministrato ad un selezionato gruppo di esperti internazionali, provenienti sia dal mondo accademico che industriale e grazie alla facilitazione degli specialisti di Futures Platform, sono stati prodotti quattro scenari futuri possibili, ciascuno caratterizzato da peculiarità, minacce e opportunità.
Le tecniche impiegate hanno compreso attività di Horizon Scanning finalizzate all’individuazione di fenomeni e trend significativi relativamente alla domanda di ricerca. Questi fenomeni sono stati raggruppati in change drivers. Agli esperti è stato poi chiesto di dare priorità solo a due tematiche, per poi utilizzarle per generare due key drivers – fattori generali che determinano gli sviluppi futuri. Nello specifico, sono state scelte la competitività socioeconomica e l’indipendenza e sovranità tecnologica.
Questi due key drivers sono stati combinati in una matrice 2×2 di Scenario Planning, generando quattro visioni alternative del 2035. Ogni scenario è stato descritto in termini di opportunità e minacce, rispetto a temi strategici definiti a priori dal gruppo di ricerca, come mutamenti nelle infrastrutture HPC e Cloud, impatti attesi degli investimenti EU sull’AI, partenariati pubblico-privato & privato-privato e sviluppo delle competenze in relazione alla trasformazione del mercato del lavoro.
Questioni strategiche individuate
Nonostante la solidità del metodo e la ricchezza dei risultati, la ricerca ha fatto emergere alcune aree di incertezza strutturale, che costituiscono oggi i nodi centrali della competitività tecnologica italiana ed europea:
- Incertezza sull’infrastruttura tecnologica europea: la frammentazione e la dipendenza da fornitori esterni pongono interrogativi sulla sovranità digitale e sulla capacità di mantenere un vantaggio competitivo nel lungo periodo, nonché sulla questione del divario tecnologico regionale. Realtà di rilievo per il raggiungimento della sovranità infrastrutturale europea sono state individuate in Risk-V, IT4LIA, Fondazione Chips-IT, EuroHPC JU, Quantum Flagship e l’ICSC – Centro Nazionale di Ricerca in High Performance Computing, Big Data e Quantum Computing.
- Quadri regolatori come fattore chiave per la competitività: le normative europee, se armonizzate, possono favorire l’innovazione e attrarre talenti; ma se restano complesse e incoerenti, rischiano di frenare la competitività delle imprese italiane. In questo contesto risultano rilevanti iniziative di armonizzazione e di supporto all’implementazione dell’AI Act, tra cui le Sandbox regolatorie.
- Attrazione e fidelizzazione dei talenti: la capacità di trattenere competenze specialistiche è una priorità trasversale. Tuttavia, resta aperta la questione su quanto le imprese italiane possano incidere direttamente su questo fattore, rispetto alle dinamiche globali del mercato del lavoro.
Leggi e scarica il report: http://osservatorio.supercomputing-icsc.it/tech/industry-competitiveness-2035-2/
