Lunedì 30 giugno, presso la Facoltà di Ingegneria dell’Università di Bologna, prenderà il via la prima edizione del corso High-Performance Computing: A New Challenge in Wind Engineering (WE-HPC). La scuola, organizzata dall’ICSC – Centro Nazionale di Ricerca in High Performance Computing Big Data e Quantum Computing in collaborazione con l’Associazione Italiana per l’Ingegneria del Vento (ANIV) e il patrocinio del Dipartimento di Ingegneria Civile, Chimica, Ambientale e dei Materiali dell’Università di Bologna, si rivolge principalmente a dottorandi di qualsiasi disciplina ingegneristica o scientifica e professionisti e vedrà la partecipazione di 20 studenti.

La crescente disponibilità di potenza di calcolo sta spingendo l’adozione di simulazioni numeriche nell’ingegneria del vento, un campo tradizionalmente incentrato sui test in galleria del vento condotti in centri specializzati. L’applicazione della fluidodinamica computazionale (CFD) al di fuori di questi centri richiede tuttavia una profonda comprensione dell’affidabilità, dell’applicabilità e delle sfide associate a tali analisi. Il corso WE-HPC si propone quindi di fornire gli strumenti teorici e pratici essenziali per un uso efficace delle simulazioni numeriche nell’aerodinamica dei ‘bluff body’ e nell’ingegneria del vento, con particolare attenzione alle infrastrutture di calcolo ad alte prestazioni (HPC).

“Il calcolo ad alte prestazioni ha dimostrato di essere una tecnologia abilitante in molte discipline ingegneristiche. Tuttavia, l’ingegneria del vento si affida ancora molto alle test facilities”, ha dichiarato Luca Patruno, Professore dell’Università di Bologna e Direttore Scientifico di (WE-HPC). “Questo è in parte giustificato, ma riflette anche l’uso improprio che in passato è stato fatto delle simulazioni numeriche, spesso a causa della mancanza di un’adeguata consapevolezza e formazione. Il corso mira a colmare proprio questa lacuna”.