Sono state presentate oggi, martedì 7 novembre, le prime cinque immagini del cosmo a colori acquisite dal telescopio spaziale Euclid. A contraddistinguerle, una risoluzione senza precedenti, in grado di esaltare e rendere ancora più suggestivi i corpi celesti immortalati. Costruito e gestito dall’Agenzia Spaziale Europea (ESA), con il contributo della NASA e la collaborazione dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI), Euclid ha come obiettivo quello di mappare materia ed energia oscura e di comprendere come questi misteriosi costituenti abbiano contribuito all’evoluzione del nostro Universo. Per farlo, il telescopio si avvale di un fondamentale contributo del nostro paese, finanziato da ASI e portato avanti dall’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF), l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) e numerose università italiane. Molte realtà industriali italiane sono state inoltre coinvolte per fornire importanti contributi alla strumentazione e per garantire il supporto computazionale necessario alla gestione della grande messe di dati che il telescopio sarà in grado di generare. ICSC – Centro Nazionale di Ricerca in High Performance Computing, Big Data e Quantum Computing, supporta gli scienziati coinvolti nella missione mettendo a disposizione importanti risorse di calcolo e personale per le attività di simulazione e modellistica teorica necessarie per l’analisi scientifica dei dati processati, dati utili per creare la più estesa mappa 3D dell’Universo mai vista prima e per scoprire alcuni dei suoi segreti nascosti.

Mai prima d’ora un telescopio, sia spaziale che terrestre, era stato in grado di creare immagini astronomiche così nitide su una zona così ampia di cielo e di guardare così distante nel lontano Universo. Le immagini immortalano corpi celesti disparati: si parte dall’iconica Nebulosa Testa di Cavallo, distante appena 1.500 anni luce dalla Terra, passando per un ammasso stellare e due galassie, fino al gigantesco ammasso di galassie del Perseo, a 240 milioni di anni luce da noi. Pur ritraendo oggetti dell’Universo relativamente vicino, queste immagini illustrano tutto il potenziale di Euclid, lanciato lo scorso primo luglio ed ora in orbita ad un milione e mezzo di km da noi intorno al punto L2 di equilibrio gravitazionale tra Sole, Terra e Luna.

Euclid, che ha un telescopio con uno specchio del diametro di 1,2 metri, ha il compito di indagare su come la materia oscura e l’energia oscura abbiano dato al nostro Universo l’aspetto che ha oggi. Il 95% del nostro cosmo sembra essere costituito da queste misteriose entità “oscure”, ma non si comprende cosa siano perché la loro presenza provoca solo piccoli cambiamenti nell’aspetto e nei movimenti delle cose che possiamo vedere. Per rivelare l’influenza “oscura” sull’Universo visibile Euclid osserverà le forme, le distanze e i movimenti di miliardi di galassie fino alla distanza di 10 miliardi di anni luce. In questo modo, creerà la più grande mappa cosmica 3D mai realizzata. Alla fine della sua vita operativa, prevista al momento intorno a sei anni, Euclid avrà prodotto immagini e dati fotometrici per più di un miliardo di galassie e milioni di spettri di galassie, dati che saranno di grande importanza anche per molti altri settori dell’astrofisica.

Ed è proprio nell’insieme degli sforzi volti all’elaborazione scientifica dei dati che la missione invierà sulla Terra ed alla realizzazione di grandi simulazioni cosmologiche per l’interpretazione di tali dati che si colloca il contributo di ICSC. L’attività scientifica italiana per il progetto EUCLID, infatti, prevede anche l’utilizzo di risorse di calcolo e personale del “Centro Nazionale di Ricerca in HPC, Big Data e Quantum Computing”, che raccoglie i centri di calcolo di ricerca più all’avanguardia sul territorio italiano e coinvolge più di 1500 ricercatori da Università e Enti di Ricerca.

Per la missione Euclid è stato realizzato un Consorzio composto da oltre 2000 scienziati provenienti da 300 istituti in 13 paesi europei, oltre a Stati Uniti, Canada e Giappone.

Qui il comunicato stampa completo

Credits Image: ESA/Euclid/Euclid Consortium/NASA, image processing by J.-C. Cuillandre (CEA Paris-Saclay), G. Anselmi, CC BY-SA 3.0 IGO