Nel mese di giugno hanno preso il via le attività del “Software & Integration” lab (SWI), il laboratorio nato nel Dipartimento di Informatica dell’Università di Torino per sostenere la ricerca e il trasferimento tecnologico. La struttura nasce come luogo di progettazione, costruzione e validazione di prototipi con partner industriali, utilizzando le conoscenze accademiche per formare la prossima generazione di ricercatori industriali in HPC e Big Data.
SI tratta di uno dei due laboratori creati all’interno dello Spoke 1 “Future HPC & Big Data” del Centro Nazionale di Ricerca in HPC, Big Data e Quantum Computing, previsto dal PNRR, di cui l’Università di Torino è co-leader insieme all’Università di Bologna. L’obiettivo del laboratorio è quello di creare uno spazio di co-working per i ricercatori delle Università e delle aziende coinvolte nello spoke, per le persone che fanno formazione e per gli studenti che lavorano alla loro tesi.
Il Prof. Marco Aldinucci, responsabile del laboratorio, ha collaborato alla pianificazione degli spazi (350mq) secondo il concetto di design modulare, in modo che l’intero arredamento possa essere trasferito nel 2026 nel nuovo edificio del dipartimento di Informatica dell’Università di Torino. Tutti i dispositivi, sia il data center che gli uffici, sono progettati per soddisfare i migliori parametri di efficienza energetica e la cooperazione.
Attualmente sono già al lavoro presso il laboratorio una decina di giovani ricercatori (RTDA, PhD, borsisti) finanziati dal Centro Nazionale e da altri progetti Europei.
Al lab SWI sono collegate diverse realtà: il datacenter HPC4AI, che oggi è fra i datacenter più avanzati in Italia e fra i migliori al mondo come efficienza energetica (superiore al 90%, la media italiana è del 65%); una delle prime schede con chip ad alte prestazioni europeo “Rhea” sviluppate dal European Processor Initiative; il primo prototipo di calcolatore per applicazioni AI dotato di “two-phase cooling”, un sistema che può trasportare in modo efficiente il calore prodotto dalle GPU fuori dai server usando il calore latente di evaporazione di un fluido, che evapora a contatto con la GPU e condensa fuori dal server. Questo tipo di sistema permette di raffrescare le GPU necessarie per le applicazioni AI con notevole risparmio energetico rispetto ai metodi basati su raffreddamento a liquido (ad una fase), che sono oggi lo stato dell’arte per il raffrescamento delle GPU.
In termini di efficienza di spesa l’Università di Torino ha già investito oltre il 70% della quota di fondi PNRR a lei destinata nello Spoke 1 (2 milioni di euro sui 2,65 complessivi). A partire da Luglio 2023, ai fondi già assegnati, si aggiungeranno ulteriori finanziamenti provenienti dal Centro Nazionale legati a 6 progetti di ricerca industriale del valore totale di 600k€ da realizzare all’interno del laboratorio SWI in collaborazione con ENI, Intesa Sanpaolo, Sogei, Thales-Alenia Spazio, Leonardo Company, iFAB e UnipoSai.
A fine settembre saranno pubblicati i bandi a cascata che hanno fra gli obiettivi quello di finanziare PMI del territorio e riuscire ad innescare una filiera. Si tratta di 3,2 milioni di € che lo Spoke 1 distribuirà a soggetti non appartenenti al centro nazionale: industrie, PMI e soggetti accademici. Il 51% dei bandi a cascata sarà destinato a industrie e PMI.
(Fonte: www.unitonews.it)