Si è concluso oggi, venerdì 15 settembre, il meeting annuale di ICSC – Centro Nazionale di Ricerca in HPC, Big Bata e Quantum Computing. L’evento, che ha riunito sull’isola d’Elba, presso località La Biodola, i responsabili scientifici degli Spoke che compongono il progetto e il management della Fondazione ICSC, ha rappresentato l’occasione per fare il punto sullo stato della attività, a un anno dalla nascita di ICSC, e per discutere, in una quattro giorni densa di incontri e tavole rotonde, del futuro prossimo del centro e del suo orizzonte post PNRR. All’interno dell’agenda del meeting, uno spazio importante è stato infatti dedicato al confronto e alla condivisione di idee e spunti utili a definire linee d’azione e traiettorie – come quelle derivanti dall’auspicabile costruzione di sinergie con gli altri quattro centri nazionali istituiti nell’ambito del piano di ripresa e resilienza e dal posizionamento europeo di ICSC – in grado di massimizzare l’innovazione e la messa a terra dei risultati e di mettere a disposizione dell’intero sistema paese le competenze scientifiche e industriali già coagulatesi intorno al centro e all’infrastruttura distribuita di supercalcolo e big data in fase di realizzazione.  

La comunità del centro Nazionale ICSC riunita all'isola d'Elba per l'Annual Meeting

A partire da martedì 12, fino a mercoledì 13 settembre, il meeting annuale di ICSC ha visto alternarsi i rappresentanti dell’Hub, degli Spoke e dei partner industriali del centro in una serie di incontri aventi come obiettivo la presentazione delle attività svolte e dei risultati ottenuti nell’ultimo anno, senza tralasciare l’entità dei gruppi di lavoro venutisi nel frattempo a creare anche grazie al vasto numero di posizioni bandite rivolte a giovani ricercatori. Sulla sostenibilità a lungo termine, sulle sinergie con altre iniziative PNRR e sui rapporti con programmi europei, si sono invece concentrate le giornate conclusive dell’evento.

“È passato poco più di un anno dalla partenza di questo progetto del Centro nazionale in High Performance Computing, Big data e Quantum Computing. Era il primo settembre del 2022. Dopo un anno di vita, dal 12 al 15 settembre, ci siamo trovati tutti insieme, personale dell’Hub, coordinatori scientifici e rappresentanti dei partner industriali del centro, per fare il punto sul tutto il lavoro svolto in questi 12 mesi. Un lavoro davvero imponente, in quanto, insieme alla creazione della Fondazione ICSC, siamo anche riusciti a fare partire quest’ultima, attivando tutti i suoi organi di governance, i quali stanno già espletando sul campo le loro funzioni, e ad assumere il personale necessario, a partire dal management dell’Hub di ICSC. Abbiamo inoltre trasferito la prima tranche di fondi, dato il via alle attività, iniziato il reclutamento e avviato un preciso piano per l’acquisto dell’infrastruttura, grazie al quale siamo molto confidenti sul fatto che, entro la metà del prossimo anno, la maggior parte della stessa sarà in piedi. Considerata la mole del lavoro svolto, era perciò giunto il momento di guardare da vicino a quanto fatto, ma soprattutto di guardare avanti. Il nostro obiettivo è infatti quello di costruire un’infrastruttura di calcolo italiana e di far coagulare intorno a essa tutta la comunità che a livello nazionale sfrutta, in diversi domini, il supercalcolo, una comunità caratterizzata sia dalla ricerca che dalla componente industriale. Per rendere possibile ciò è tuttavia necessaria una riflessione su quello che accadrà tra due anni, quando si esaurirà il finanziamento PNRR, per capire come dovrà mantenersi il centro e quale traiettoria dovrà acquisire. È stato proprio il confronto su questi temi a tenere banco durante il meeting annuale di ICSC e ad aver offerto spunti e indicazioni utili per iniziare a programmare il futuro del centro dopo il 2026”, ha commentato il presidente di ICSC Antonio Zoccoli a chiusura dell’evento.